lunedì 2 dicembre 2013

Lettera di Giulia Marino e Giovanni Tinella, candidati in Svizzera all'assemblea nazionale e sostenitori di Civati

Carissime Amiche, carissimi Amici,
ci scusiamo in anticipo se rubiamo qualche minuto del vostro tempo. Siamo Giulia Marino, 35 anni, e Giovanni Tinella, 39 anni, rispettivamente iscritta e segretario del circolo PD di Ginevra
Come sapete entriamo nell’ultima settimana prima del voto attraverso cui tutti noi - assieme -eleggeremo il Segretario del nostro Partito. Chi vi scrive, insieme ad altri ragazzi sparsi per l’Europa e per il mondo, si è prodigato per sostenere e promuovere la mozione di Pippo Civati.
Non sono state poche le difficoltà che abbiamo dovuto superare, in primis un oscuramento mediatico che ha completamente ignorato, e che continua ad ignorare, la figura di Pippo come candidato alternativo a coloro che, con l’endorsment del Partito, sono presentati sistematicamente come gli unici candidati in lizza. La voce di Civati, ritenuta scomoda, rischierebbe forse di metterebbe in crisi il sistema che lega la politica all’informazione?  Il fatto che Civati non sia sostenuto da personalità influenti ma che, al contrario, abbia ricevuto l’ampio sostegno della base, dei semplici iscritti e simpatizzanti, è forse una ragione per cancellarlo? O forse si ha paura di mostrare che Pippo e’ il migliore dei tre, come abbiamo tutti potuto constatare nel dibattito di venerdi scorso, in un confronto ad armi pari ? Avremmo preferito un dibattito congressuale aperto, chiaro, onesto, come dovrebbe accadere in un Partito con la nobile tradizione che contraddistingue il nostro.
Nonostante tutto non ci siamo arresi e abbiamo continuato a lottare
In questi giorni di campagna elettorale abbiamo avuto l’immenso piacere di poter lavorare a stretto contatto con un gruppo formato da ragazze e ragazzi pieni di entusiasmo che assieme credono che un cambiamento sia ancora possibile. Un cambiamento salutare per il nostro partito e per l’intero Paese. L’atmosfera che si respira nel comitato di sostegno della mozione Civati è estremamente positiva ; personalmente, non avvertivamo tanto trasporto, unità di intenti, fiducia ed entusiasmo, dall’esperienza dei comitati Prodi, una fase che ha profondamente segnato il nostro Partito ed alla quale dovremmo ispirarci non solo nei contenuti, ma anche nelle forme di forte partecipazione che era riuscita a suscitare.
Noi saremo impegnati in prima persona come candidati all’Assemblea nazionale nella lista associata alla candidatura di Civati. Noi ci abbiamo messo, e ci mettiamo, la nostra passione, il nostro tempo e la nostra faccia. Oggi a voi chiediamo il sostegno. Il vostro supporto è fondamentale!
Abbiamo bisogno di voi e del vostro voto. Più voti avrà la nostra mozione più forte sarà la vostra voce, la voce di chi vuole un cambio di rotta importante e definitivo all’interno del PD.
Per questo vi chiediamo di VOTARE, e far votare, PIPPO CIVATI come segretario l’8 Dicembre. Ogni voto a Pippo è un voto a supporto del nostro impegno e di tutti i ragazzi che in queste settimane si sono mobilitati per un Paese migliore, un Paese che non c’è mai stato e l’unico che possiamo permetterci. Un paese Possibile.


Ginevra 02, Dicembre 2013

Giulia Marino
Giovanni Tinella

sabato 30 novembre 2013

Il dibattito tra i candidati alle Primarie - Commenti dal divano di casa mia

Ieri sera, a differenza di ogni venerdì, non mi sono gustato Crozza su La7 e il suo "Paese delle Meraviglie", ma ho seguito il dibattito tra i candidati alla segreteria del PD (qui il video per chi se lo fosse perso e volesse guardarlo).
Va detto che io, in quanto convinto sostenitore di Civati, non l'ho seguito come se da questo confronto potessi capire chi votare il prossimo 8 dicembre, ma avevo voglia di vedere come se la cavava il mio preferito, pur comunque avendo  grande interesse per quello che dicevano anche Renzi e Cuperlo. Con queste premesse, finito di cenare, mi sono steso sul divano del mio salotto, mi sono calato nella mia coperta preferita (ho trent'anni, non sessanta, non fate facili ironie...) e ho aspettato che il dibattito iniziasse.
A parte la discutibile scelta dello studio televisivo (come l'anno scorso, le primarie si sono svolte nelle sale di X Factor, dubbio talent-show musicale che sforna cantanti pop fatti con lo stampino) il formato era quello tipico dei dibattiti americani: tempi fissi per brevi interventi a seguito di domande secche e uguali per tutti i partecipanti, con un numero limitato di repliche per ogni candidato agli interventi dei suoi avversari. Inoltre, dietro le quinte dei ricercatori dell'Università di Roma — Tor Vergata valutavano la correttezza dei dati e dei fatti citati da ciascun candidato.
Il formato teoricamente doveva favorire Renzi, che lo ha già provato l'anno scorso e che è da tutti ritenuto un grande comunicatore, ed invece... Per me è andato meglio Civati, e per motivi che vanno dal piano della personalità a quello della proposta politica.
Partiamo dalla persona: pur seguendo Civati dal 2010 e avendo avuto la fortuna di partecipare ad un dibattito con lui alla festa nazionale del PD in Svizzera a Zurigo nel 2011, mi ha colpito la sua incisività, la sua concretezza e soprattutto la possibilità di usare la giusta dose di ironia senza per forza cercare l'applauso a tutti i costi. Civati era senza dubbio il più emozionato, e lo ha anche ammesso nel suo appello finale.


Tuttavia l'emozione non lo ha tradito, ed è riuscito a trasmettere l'entusiasmo, la voglia di impegnarsi per davvero in una causa in cui si crede, e allo stesso tempo tanta competenza, frutto di un'elaborata riflessione politica e di una conoscenza dei problemi del paese e dei sentimenti degli elettori. Allo stesso tempo, però, ho notato un garbo, un'educazione e una disponibilità che non ho visto negli altri due candidati. Indicativa a riguardo la sua reazione quando il moderatore del dibattito gli ha comunicato che i dati da lui citati erano corretti: Civati aveva paura di aver commesso degli errori e ha subito cominciato a chiarire il suo discorso, salvo poi interrompersi quando gli è stato detto che non aveva niente su cui correggersi.


Quanta differenza rispetto a un Renzi talmente sicuro di sé nello snocciolare numeri da giungere ad irritarsi con il moderatore, quando costui gli ha evidenziato che non tutti i dati da lui citati erano corretti, o con un Cuperlo garbato, preparato, ma secondo me incapace di trasmettere delle emozioni, dote indispensabile per un politico che si candida a guidare il partito con il più grande numero di iscritti in Italia, e spesso sofferente nel rispettare i tempi dati.
Sulla proposta politica, invece, i punti di contatto erano molteplici (ma d'altronde, tutti e tre si candidano alla presidenza dello stesso partito), ma i contenuti di Civati erano più chiari e netti anche su temi solo in apparenza scottanti come matrimoni omosessuali e larghe intese. Non era sulla difensiva come Renzi (giunto a dire che con lui segretario il governo diventerà ottimo, stile deus ex machina) o Cuperlo, che coerentemente difendeva il governo Letta dimenticandosi però che purtroppo pochi tra i militanti lo vogliono. Ma anche sull'Europa, sulle privatizzazioni, sulle donne, sulla patrimoniale, e sulla legge elettorale Civati non ha giocato a cercare di accontentare tutti, ma ha coerentemente esposto le sue idee e le sue proposte (qui una sintesi del dibattito).
Insomma, era facile che andasse a finire così per me, ma sono ancora più contento di sostenere Civati, e spero davvero che dal 9 dicembre potremo, assieme a lui, cambiare le cose.

Il video del dibattito tra i candidati alle primarie





Per chi se lo fosse perso, ecco il video del dibattito di ieri tra i candidati alle primarie. Noi siamo ancora più convinti della nostra scelta per Civati. Voi che ne pensate? (Da youdem.tv).

venerdì 29 novembre 2013

Il confronto tra i candidati alle Primarie


Questa sera alle 21 potrete seguire il confronto fra i 3 candidati alla segreteria nazionale del PD sintonizzandovi su:

- canale 180 CIELO TV, di Bluewin TV.
- Sky TG24


La democrazia è confronto, e il PD, unico partito a scegliere il suo segretario con il metodo delle primarie, offre la possibilità di vedere i suoi candidati confrontarsi apertamente sui temi dell'attualità e della politica.

Buona visione a tutti.

L'impegno paga - Voto online alle primarie dell'8 dicembre

Alla fine ce l'abbiamo fatta: la petizione con la quale Civati e noi che lo sosteniamo abbiamo chiesto che anche quest'anno fosse garantito il voto online alle primarie ha avuto successo, e chi non avrà un seggio nella propria città potrà farlo tramite internet.
Per noi è stata una battaglia di democrazia e per tutti, per l'inclusione e la piena partecipazione: per questo, pur avendo posto il problema per primi, siamo stati contenti quando anche i sostenitori di Renzi hanno proposto una loro petizione, pur col dispiacere di non essere riusciti a farne una unitaria. Gli italiani all'estero dovremmo essere uniti quando si tratta di richieste sacrosante, e questo agire in ordine sparso è stato secondo noi un errore, che però per fortuna non ha avuto conseguenze.
Su queste pagine a breve troverete le modalità per il voto online e i seggi organizzati in Svizzera.
Per adesso, gioiamo di questa piccola vittoria, ottenuta solo grazie allo spirito che caratterizza il nostro sostegno a Civati e la sua motivazione: bisogna impegnarsi in prima persona per cambiare le cose.

mercoledì 20 novembre 2013

Il caso Cancellieri: quando vince lo status quo



La delusione di Civati per la decisione che il PD ha preso sul caso Cancellieri è la stessa che pervade noi che lo sosteniamo qui in Svizzera e, ne siamo convinti, anche buona parte della nostra base, che non capisce perché non si può censurare il comportamento di un ministro della giustizia che promette di intervenire per aiutare i soliti noti (per di più, i Ligresti non sono nuovi a brutte pagine di corruzione e di mala gestione, ma solo in un paese come l'Italia possono fare ancora affari). La nostra impressione, è che "ha vinto la conservazione dello status quo", ma "questa è una vittoria di Pirro":  ancora una volta toccherà a noi militanti dei circoli spiegare la posizione di una dirigenza che secondo noi non capisce l'esigenza di cambiamento che ci viene dai nostri elettori, soprattutto da quelli che non ci voteranno più perché stufi di certi atteggiamenti.
Vogliamo però dire che chi pensasse che Renzi possa essere davvero il cambiamento su questo si sbaglia: come ricostruito nel video qui mostrato, solo una parte dei parlamentari che ora fanno riferimento a lui hanno lottato (pur timidamente) per far passare la linea delle dimissioni all'interno del partito, mentre altri si sono piegati alla logica della stabilità a tutti i costi, sull'altare della quale vanno sacrificati anche la verità e l'uguaglianza di tutti cittadini. In questo modo Civati non aveva neanche i numeri per poter presentare una mozione di sfiducia, che richiede altri 62 parlamentari che la sostengano. Egli però ha seguito la linea del gruppo in rispetto delle regole di democrazia interna che si è dato il PD, diversamente dai 101 che hanno annunciato il voto a Prodi e poi hanno approfittato del segreto dell'urna per dare una pugnalata a tutto il partito, pur rinnovando il suo dissenso con un intervento in aula immediatamente successivo a quello del segretario Epifani.
Civati è l'unico che nella sua mozione parla di conflitto di interessi, affermando chiaramente che non è limitato solo a Berlusconi e che tale male pervade tanta parte della politica attuale, e coerentemente non è restato in silenzio sul caso Cancellieri, che rappresenta anch'esso un esempio di conflitto di interessi. Come definire altrimenti l'eventualità in cui occupa una carica la usa per curare interessi che non sono quelli che ufficialmente dovrebbero essere tutelati? Come può un ministro della Giustizia che fa favoritismi essere ritenuto ancora affidabile?
Una cosa positiva però episodi come quello di oggi ce l'hanno: il cambiamento, tanto sbandierato in questi mesi, non è certamente Cuperlo (e questo lo sapevamo già) ma non è neanche Renzi, che a parole promette una rivoluzione ma poi si fa sostenere da chi non vuole che nulla cambi.

Chi davvero vuole voltare pagina, se lo ricordi il giorno delle Primarie e scelga Civati: solo così potranno davvero cambiare le cose.



martedì 19 novembre 2013

Europa per Civati

Nasce il sito del comitato "Europa per Civati", di cui noi siamo fieri ed entusiasti membri e collaboratori. Qui potrete trovare notizie, informazioni e materiale informativo per il livello europeo, mentre noi continueremo a dare notizie per la Svizzera.
Perché anche in Europa siamo tanti a credere che le cose cambiano, cambiandole.